Before 2022

RAGS'N RICHES - Shipwrecked Out In The Street

Autoproduzione

2016

E' la raccolta del materiale della band registrato tra il 1990 ed il 1993 e mai pubblicata per le consuete ragioni che il grunge avrebbe ucciso il rock cotonato, azzerato gli interessi del pubblico, distrutto i sogni di gloria eterna di centinaia di bands e bla bla, in pratica un copione che ormai (mi) fa due palle così. La band è australiana, non proprio una consuetudine nel carrozzone hair-metal, una ragione già sufficiente per prestarne interesse ed attenzione. Il cd è curato (ottimamente, sia in termini di audio che grafica) dal cantante Scott Ginn, 12 pezzi che dopo vari ascolti è piuttosto facile descrivere in questi termini: avete presente Limbo, il cantante dei Fate danesi? Ecco, immaginatelo alle prese con le sonorità di Permanent Vacation e Get a Grip degli Aerosmith. Qualità alta delle canzoni, una buona metà dallo spiccato potenziale radiofonico, ed il fatto di essermi ritrovato a riascoltarle regolarmente, senza pensarci su stroppo, solitamente mi convince della bontà delle stesse. Agli interessati, buona caccia!

Walter B.

DIANE & THE DEDUCTIBLES - Two

Draia Productions

2019

Di provenienza California, sud della California. Alla solista quel Robert Sarzo già nei primi due dischi degli Hurricane, alla batteria quel Ronnie Ciago (co-fondatore dei Riverdogs) presente in centinaia di sessions da turnista in studio per dischi altrui. Cliff Rehrig, bassista degli Air Supply, e Keith Lynch, compagno di merende di Bill Ward, chiudono la sezione strumentale. Diane Adams, autrice di tutti i testi nonchè voce a me sconosciuta fino a poco tempo fa, deve per forza godere di nomea e stima in zona per riuscire ad aggregare un team simile, che altro posso pensare? I dubbi vengono fugati dall'ascolto: la band suona "da band", non da progetto, i pezzi sono un mosaico assemblato tutti assieme e, cosa che personalmente ho apprezzato, non compare l'ennesimo rifacimento di qualche adagio blues del tempo che fu. Gli omaggi (mi) hanno stancato, anche i muri han capito che bisogna inchinarsi vita-natural-durante ai padri del delta, andiamo oltre. Nelle note si sottolinea che le registrazioni sono autenticamente live, senza sovraincisioni o magie tecnologiche di sorta: "rock'n'roll fai da te", proprio così la band ama definirsi. Siete capaci di lasciar perdere cinque minuti le uscite delle label più o meno invadenti in fase di marketing e calarvi in una nuova parte? Perchè se non bastano più le credenziali che questi mettono sul piatto... beh, allora il rock è finalmente ed orgogliosamente morto per davvero. Tempo al tempo per la sentenza finale, quello che però posso dire con certezza e subito è che qui Robert Sarzo suona "da panico".

Walter B.

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SHOKKER - III Autoproduzione 2017

L'ep precedente (già un'autoproduzione) non lasciava dubbi: una band dell'area di Chicago che suoni metal anni 80 è ancora una garanzia. Oggi, full-lenght alla mano, posso constatare che le attese siano state confermate, il suono perfezionato, l'impatto amplificato. Strepitosa la voce di Raxx Quinn, spesso "a picco" per valorizzare un genere che ha nella tecnica e nel ritmo i punti di forza. Chi si aspetta assoli vorticosi troverà pane per i propri denti (Casey Tremont conosce bene il recente passato in musica metal della sua area) e lo stesso vale per una sezione ritmica che mai si concede a contaminazioni o autocelebrazioni di sorta. Quel che emerge infatti è la compattezza d'insieme. Ed altrochè se si sente quando un disco è stato pensato, concepito e vissuto in gruppo piuttosto che modulato attraverso scambi di files senza essersi mai visti o conosciuti di persona. Osservando le cose da questa parte dell'Atlantico risulta difficile capire che tipo di trattamento possano ancora oggi riservare gli States ad una band (ma direi ad un suono) del genere, l'impressione è che comunque siano in grado di trasmettere anche dal vivo l'impatto del cd. Si tratta di una band molto esclusiva nel panorama attuale al punto che pensare di vederli suonare in Europa è e rimarrà una utopia. Un tentativo di distribuzione dovrebbe tuttavia quantomeno essere una volontà illuminata da parte di chi sempre più spesso lamenta scarse vendite. Che non si vendano più dischi è un fatto, ma in quanti si chiedono se "una parte delle ragioni" non sia da imputare anche alla pochezza dei prodotti circolanti? L'ultimo dubbio sul titolo... se è "III" allora devo essermi perso qualcosa ed urge rimediare, se invece è un graffio felino allora ben descrive le ferite che arrecano bordate US Metal quali "Snake Eyes", "Turn Around and Run" , "Hammerhead" e "Midnight Sun". Per chiudere il cerchio: è sempre agevole constatare la qualità generale di un prodotto made in Chicago. Se (e sottolineo se) si arriva alla fine dell'ascolto col fiato corto allora vuol dire che la band ha svolto egregiamente il proprio dovere. E qui? Sentitevi Raxx Quinn col respiratore a portata di mano, vi servirà da subito. Walter B.